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I pediatri pugliesi contro abusi, violenze e maltrattamenti su minori

dicembre 18, 2016Domenico PosaArticoliabusiconvegnoinfanziapediatria
I pediatri pugliesi contro abusi, violenze e maltrattamenti su minori

Si è appena conclusa a Bari una delle tappe della formazione medica per la rete di pediatri contro: abusi, violenze e maltrattamenti sui minori; dopo le giornate già tenutesi a Roma, Firenze, Palermo, Foggia e Bolzano. Circa 60 i pediatri pugliesi che hanno ricevuto, da colleghi trainers già precedentemente formati sul tema, strumenti clinici e giuridici per riconoscere e intercettare i segnali delle violenze sui bambini.

Ogni anno sono circa 70-80 mila i casi di abuso denunciati in Italia, e purtroppo questo numero è in aumento. Inoltre nella realtà, si stima che per ogni caso segnalato esistono almeno dieci casi nascosti. L’abuso all’infanzia resta quindi un fenomeno sommerso e invisibile, spesso difficile da intercettare e combattere.

Per tale motico, Telefono Azzurro, la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) si sono impegnate per la creazione su tutto il territorio nazionale di una rete antiabuso di 15.000 professionisti, tra pediatri e medici di base “sentinelle”.

Numerosi i relatori impegnati con le loro professionalità sul territorio della Regione Puglia: Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari; Antonio Di Mauro, pediatra e dottorando di ricerca dell’Università di Bari; Chiara Carella, pediatra di famiglia; Iside Castagnola e Francesca Scandroglio – rispettivamente avvocato e psicologa di Telefono Azzurro, Rosy Paparella, Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia; Maria Grazia Foschino per il Progetto G.I.A.D.A. dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari; e infine Pietro Ferrara, docente di pediatria presso il Campus Bio-Medico di Roma, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Roma e massimo esperto nazionale in tema di abuso.

A coordinare i lavori, Nicola Laforgia, presidente della sezione pugliese della Società Italiana di Pediatria e Luigi Nigri, vicepresidente nazionale della Federazione italiana Medici Pediatri.

 

Il progetto della rete antiabuso è sostenuto dalla farmaceutica Menarini su tutto il territorio nazionale.

 

“L’iniziativa di un corso di formazione dei medici pediatri, diretto al riconoscimento dell’abuso e dei maltrattamenti su minori, va segnalata con vivo apprezzamento. Nel contesto del servizio sanitario italiano, che continua a dimostrarsi fra i più avanzati, il medico pediatra è professionalmente votato ad assicurare lo sviluppo armonico e adeguato del bambino. E’ un’azione di cura, la sua, che va oltre l’occasionale stato di malattia: si qualifica come accompagnamento alla crescita e riguarda il bambino nell’interezza della sua persona e delle relazioni con gli adulti. Perciò il medico pediatra è una sentinella del malessere fisico e psichico, ed è in prima linea nella identificazione del disagio e delle cause che lo determinano. Un approfondimento sull’abuso e sui maltrattamenti è un’occasione indispensabile per arricchirne la professionalità e per consentirgli di riconoscere i segni anche solo indiretti delle violenze e di trattarli adeguatamente come parte attiva dell’intervento di tutela.” – con queste parole ha aperto il Corso Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari,

“E’ necessario per il pediatra pensare sistematicamente all’abuso come elemento possibile di diagnosi differenziale. Ma per pensarci, bisogna innanzitutto conoscere quelli che sono gli indicatori di abuso sia fisico che, soprattutto, psicologico. E su questo in Italia siamo molto in ritardo, per la mancanza di formazione specifica sull’argomento nei programmi sia dei corsi di Laurea che di Specializzazione” denuncia Antonio Di Mauro, pediatra e dottorando di ricerca dell’Università di Bari.

“Andava assolutamente colmato un gap culturale importante, facendo dapprima luce sul fenomeno e successivamente promuovendo un sistema organizzato in grado di coadiuvare lo specialista che nella pratica quotidiana sospetti o riconosca un abuso. Creando poi una rete di interazione tra specialisti e servizi territoriali che possa dare il via a una sorta di circolo di protezione/prevenzione attorno al minore abusato o potenzialmente tale” sostiene la pediatra di famiglia e formatrice Chiara Carella.

Rosy Paparella, garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia, loda l’iniziativa, sottolineando come “I pediatri ancor prima degli insegnanti sono le figure più prossime alla vita dei bambini e a quella delle loro famiglie. Diventa quindi strategica la loro attenzione a tutti i possibili segnali di malessere e disagio, rilevatori di esperienze di violenza che il bambino sta subendo.”

La responsabile del Gruppo interdisciplinare assistenza donne e bambini abusati (GIADA) dell’Ospedale Giovanni XXIII, Maria Grazia Foschino, riporta la sua esperienza sul territorio pugliese: “GIADA, che dal 2005 si sviluppa come unità funzionale e trasversale in sinergia con le realtà territoriali, ha intercettato e preso in carico 727 bambini abusati. Svolge inoltre attività di formazione e ricerca con pubblicazione di materiale didattico per la diagnosi precoce e la prevenzione dell’abuso dedicata alle famiglie e ai professionisti dell’infanzia, fruibile sul sito www.giadanfanzia.it.

“Con questo ultimo appuntamento del 2016 si chiude un anno di impegno con risultati che ci stanno dando grande soddisfazione per il livello di professionalità, sensibilità ed entusiasmo che tutti i pediatri stanno dimostrando verso una delle problematiche più delicate e dolorose dell’infanzia e della adolescenza”-  ha commentato Luigi Nigri, responsabile del progetto per la Federazione italiana Medici Pediatri (FIMP).

“Esprimo la nostra soddisfazione per essere partner di un percorso formativo e di conoscenza della problematica dell’abuso sull’infanzia, che rappresenta al meglio uno degli obiettivi della nostra società scientifica, capace di coinvolgere tutte le componenti della pediatria con uno spirito di collaborazione reciproca che è assolutamente fondamentale per costruire una rete efficace”  ha dichiarato Nicola Laforgia, presidente regionale per la Puglia della Società italiana di Pediatria (SIP) .

 

“Quella di Bari è la seconda tappa in Puglia del 2016 di questo progetto formativo che abbiamo lanciato a maggio di quest’anno.  La Puglia, così come tutte le altre regioni italiane, avrà una rete medica pronta a salvaguardare i bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Menarini ha elaborato la rete salva bimbi con l’intento di ramificare la formazione medica in tutte le regioni, perché purtroppo queste tristi storie di cronaca non risparmiano nessuna realtà del nostro paese. Tale iniziativa è per questo unica nel suo genere, e rende l’Italia d’esempio per tutte le altre nazioni, in quanto rappresenta un punto di partenza di un programma internazionale promosso dall’International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC) interviene infine Domenico Simone, membro del CDA Menarini.

 

Il pediatra come soggetto attivo nella lotta agli abusi dell'infanzia

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Antibiotici in pediatria: uso o abuso?

luglio 19, 2016Domenico PosaArticoliantibioticieccessopediatriasomministrazioneuso ed abuso
Antibiotici in pediatria: uso o abuso?

Gli antibiotici sono sostanze elaborate da organismi viventi o prodotte in laboratorio, capaci di determinare la morte dei batteri o di impedirne la crescita. Essi sono i farmaci più utilizzati in pediatria, soprattutto in età pre-scolare e a livello ambulatoriale. Si stima infatti che in quasi il 90% dei casi a consigliarne l’uso sia proprio il pediatra generale o il medico di famiglia. Molto spesso però l’utilizzo di questi farmaci è improprio poiché la maggior parte delle infezioni pediatriche è di origine virale come il raffreddore comune, le febbri di tipo influenzale o le bronchioliti.

Quali sono quindi le cause che portano ad un uso così generoso di antibiotici?

  • La difficoltà nel distinguere le infezioni batteriche dalle infezioni virali con la visita clinica.
  • Le pressioni dei genitori sul proprio medico.
  • La scarsa adesione dei medici alle linee guida esistenti.
  • Il timore del pediatra di eventuali ripercussioni medico-legali.

Utilizzare gli antibiotici quando non sono utili è certamente un errore perché:

  • L’assunzione anche prolungata di antibiotici durante le infezioni virali non aiuta a curare l’infezione, a ridurre i sintomi o la durata della malattia.
  • L’abuso di antibiotici sta portando ad un drammatico incremento dei fenomeni di resistenze Questo espone a gravi rischi la salute del paziente e impone continui investimenti nella ricerca per la scoperta di nuovi farmaci.
  • i farmaci non sono mai del tutto innocui. Possono infatti causare effetti collaterali spesso gravi e che necessitano ospedalizzazione.

QUANDO ASSUMERE GLI ANTIBIOTICI DIVENTA NECESSARIO

Il pediatra deve valutare la possibilità di iniziare il trattamento antibiotico solo quando si trova davanti a malattie di probabile origine batterica. Le più frequenti in età pediatrica sono le infezioni respiratorie e tra queste:

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Quando iniziare l’antibioticoterapia e per quanto tempo

  • FARINGOTONSILLITE ACUTA: Nel 30% dei casi le faringiti sono causate dallo Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A (SBEGA), batterio responsabile dell’insorgenza di complicanze gravi come la malattia reumatica. Per questa ragione il pediatra, in caso di faringite, deve eseguire sempre il test rapido o l’esame colturale. Se questi esami confermano la presenza dello Streptococco dovrà essere impostata la terapia antibiotica. Quella di prima scelta è rappresentata dall’amoxicillina per via orale per 10 giorni (50 mg/Kg/die in 2-3 dosi giornaliere). Antibiotici che possono essere utilizzati in alternativa sono le cefalosporine di II generazione (cefaclor, cefuroxima axetil, cefprozil) e i macrolidi (claritromicina, azitromicina) preferibili nei pazienti allergici ai precedenti farmaci.
  • OTITE MEDIA ACUTA: la terapia antibiotica immediata è raccomandata nei bambini di età inferiore ai 2 anni con otite bilaterale, nei soggetti con sintomatologia grave e otorrea e in quelli con una storia di ricorrenza. Nei restanti casi Il pediatra dovrà adottare la strategia della “vigile attesa”, controllando il dolore con analgesici e rivalutando il bambino dopo 48-72h ore dall’esordio dei sintomi. Se sarà necessario iniziare una terapia antibiotica, il farmaco di prima scelta è l’amoxicillina (50 mg/kg/die in 2-3 dosi giornaliere) mentre nelle forme più gravi e con frequenti ricadute si preferisce utilizzare l’amoxicillina + acido clavulanico. La durata del trattamento è di 5-10 giorni a seconda della gravità della sintomatologia.
  • RINOSINUSITE: se il bambino presenta una forma lieve (febbricola, alitosi, lieve rinorrea e tosse) si utilizza l’amoxicillina alla dose di 50 mg/Kg/die in 2-3 dosi giornaliere per 10-14 giorni. In alcune circostanze (soggetti che abbiano ricevuto terapia antibiotica nei precedenti 90 giorni, che frequentino la comunità infantile o che presentino altre patologie sistemiche) queste forme lievi possono essere complicate da fenomeni di resistenza batterica. In questo caso si preferisce usare l’amoxicillina + acido clavulanico o le cefalosporine orali di II generazione. Nelle forme gravi (febbre elevata, compromissione dello stato generale, marcata rinorrea purulenta, tosse persistente, edema orbitario e cefalea) si usa amoxicillina + acido clavulanico (80-90 mg/Kg/die in 3 dosi) per via orale per 14-21 giorni. Se subentrano complicanze è indispensabile passare alla terapia endovenosa (ceftriaxone, ampicillina-sulbactam, cefotaxima).
  • POLMONITI: in età pediatrica sono frequentemente di origine virale. Per questo, se strettamente monitorati dal pediatra, nei bambini con un quadro clinico e laboratoristico fortemente indicativo di un’infezione virale, vaccinati per lo pneumococco e con sintomi lievi non sarà necessario il trattamento antibiotico. Questo  è invece raccomandato in tutte le altre situazioni e varia in relazione all’età del paziente. Nei primi 5 anni di vita lo Streptococcus pneumoniae è il più frequente agente batterico, per cui un antibiotico beta lattamico viene proposto come terapia di prima linea (amoxicillina orale o ampicillina ev). In caso di insuccesso terapeutico si possono utilizzare l’amoxicillina/ac.clavulanico o le cefalosporine di III generazione. L’uso dei macrolidi è invece indicato in caso di infezioni sostenute da Chlamydia trachomatis, Bordatella pertussis o Mycoplasma pneumoniae.  Nei bambini di età > 5 anni la patologia da Micoplasma pneumoniae è quella che assume un significato rilevante. In questo caso la terapia di prima linea prevede l’impiego dei macrolidi e, in caso di assenza di risposta clinica,  si consiglia la somministrazione di beta lattamici associati o meno ai macrolidi.

La durata del trattamento è di 7-10 giorni per le forme lievi e moderate. Una terapia prolungata (> 14 giorni)  dovrebbe essere considerata nei casi più gravi e  di sospetta infezione da Mycoplasma pneumoniae.

In conclusione, per un uso responsabile degli antibiotici in ambito pediatrico è indispensabile seguire tre semplici regole:

  1. Non usare gli antibiotici per curare le infezioni virali come raffreddore e influenza;
  2. Consultare sempre il pediatra prima del loro utilizzo;
  3. Seguire la terapia come da prescrizione medica, rispettando rigorosamente dosi, tempi e modalità di somministrazione.

Dott.ssa Valentina Palladino

 

Fonti ǀ (1) Pediatria Preventiva e Sociale – Anno VIII – Numero 3 supplemento 3/2013. Consensus Conference Impiego Giudizioso della Terapia Antibiotica nelle Infezioni delle Vie Aeree in Età Pediatrica.; (2) Principali infezioni ambulatoriali in età pediatrica: approccio razionale alla terapia antibiotica (I parte) G. Caramia, E. Ruffini, A. Carlucci.  Attualità in Pediatria 2005; 1: 23-31 (3) Principali infezioni ambulatoriali in età pediatrica: approccio razionale alla terapia antibiotica (II parte) G. Caramia, E. Ruffini, A. Carlucci. Attualità in Pediatria 2006; 1-7; (4)  Novità in tema di terapia antibiotica in età pediatrica. S. Esposito, C. Tagliabue, S. Bosis, N. Principi – Società Italiana di Pediatria. (5) Infezioni delle vie aeree del bambino: pochi gli antibiotici di prima scelta. S Garazzino, PA Tovo. AreaPediatrica. 2015; 16(2): 74-79.

 

 

 

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