I pediatri pugliesi contro abusi, violenze e maltrattamenti su minori

Si è appena conclusa a Bari una delle tappe della formazione medica per la rete di pediatri contro: abusi, violenze e maltrattamenti sui minori; dopo le giornate già tenutesi a Roma, Firenze, Palermo, Foggia e Bolzano. Circa 60 i pediatri pugliesi che hanno ricevuto, da colleghi trainers già precedentemente formati sul tema, strumenti clinici e giuridici per riconoscere e intercettare i segnali delle violenze sui bambini.
Ogni anno sono circa 70-80 mila i casi di abuso denunciati in Italia, e purtroppo questo numero è in aumento. Inoltre nella realtà, si stima che per ogni caso segnalato esistono almeno dieci casi nascosti. L’abuso all’infanzia resta quindi un fenomeno sommerso e invisibile, spesso difficile da intercettare e combattere.
Per tale motico, Telefono Azzurro, la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) si sono impegnate per la creazione su tutto il territorio nazionale di una rete antiabuso di 15.000 professionisti, tra pediatri e medici di base “sentinelle”.
Numerosi i relatori impegnati con le loro professionalità sul territorio della Regione Puglia: Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari; Antonio Di Mauro, pediatra e dottorando di ricerca dell’Università di Bari; Chiara Carella, pediatra di famiglia; Iside Castagnola e Francesca Scandroglio – rispettivamente avvocato e psicologa di Telefono Azzurro, Rosy Paparella, Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia; Maria Grazia Foschino per il Progetto G.I.A.D.A. dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari; e infine Pietro Ferrara, docente di pediatria presso il Campus Bio-Medico di Roma, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Roma e massimo esperto nazionale in tema di abuso.
A coordinare i lavori, Nicola Laforgia, presidente della sezione pugliese della Società Italiana di Pediatria e Luigi Nigri, vicepresidente nazionale della Federazione italiana Medici Pediatri.
Il progetto della rete antiabuso è sostenuto dalla farmaceutica Menarini su tutto il territorio nazionale.
“L’iniziativa di un corso di formazione dei medici pediatri, diretto al riconoscimento dell’abuso e dei maltrattamenti su minori, va segnalata con vivo apprezzamento. Nel contesto del servizio sanitario italiano, che continua a dimostrarsi fra i più avanzati, il medico pediatra è professionalmente votato ad assicurare lo sviluppo armonico e adeguato del bambino. E’ un’azione di cura, la sua, che va oltre l’occasionale stato di malattia: si qualifica come accompagnamento alla crescita e riguarda il bambino nell’interezza della sua persona e delle relazioni con gli adulti. Perciò il medico pediatra è una sentinella del malessere fisico e psichico, ed è in prima linea nella identificazione del disagio e delle cause che lo determinano. Un approfondimento sull’abuso e sui maltrattamenti è un’occasione indispensabile per arricchirne la professionalità e per consentirgli di riconoscere i segni anche solo indiretti delle violenze e di trattarli adeguatamente come parte attiva dell’intervento di tutela.” – con queste parole ha aperto il Corso Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari,
“E’ necessario per il pediatra pensare sistematicamente all’abuso come elemento possibile di diagnosi differenziale. Ma per pensarci, bisogna innanzitutto conoscere quelli che sono gli indicatori di abuso sia fisico che, soprattutto, psicologico. E su questo in Italia siamo molto in ritardo, per la mancanza di formazione specifica sull’argomento nei programmi sia dei corsi di Laurea che di Specializzazione” denuncia Antonio Di Mauro, pediatra e dottorando di ricerca dell’Università di Bari.
“Andava assolutamente colmato un gap culturale importante, facendo dapprima luce sul fenomeno e successivamente promuovendo un sistema organizzato in grado di coadiuvare lo specialista che nella pratica quotidiana sospetti o riconosca un abuso. Creando poi una rete di interazione tra specialisti e servizi territoriali che possa dare il via a una sorta di circolo di protezione/prevenzione attorno al minore abusato o potenzialmente tale” sostiene la pediatra di famiglia e formatrice Chiara Carella.
Rosy Paparella, garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia, loda l’iniziativa, sottolineando come “I pediatri ancor prima degli insegnanti sono le figure più prossime alla vita dei bambini e a quella delle loro famiglie. Diventa quindi strategica la loro attenzione a tutti i possibili segnali di malessere e disagio, rilevatori di esperienze di violenza che il bambino sta subendo.”
La responsabile del Gruppo interdisciplinare assistenza donne e bambini abusati (GIADA) dell’Ospedale Giovanni XXIII, Maria Grazia Foschino, riporta la sua esperienza sul territorio pugliese: “GIADA, che dal 2005 si sviluppa come unità funzionale e trasversale in sinergia con le realtà territoriali, ha intercettato e preso in carico 727 bambini abusati. Svolge inoltre attività di formazione e ricerca con pubblicazione di materiale didattico per la diagnosi precoce e la prevenzione dell’abuso dedicata alle famiglie e ai professionisti dell’infanzia, fruibile sul sito www.giadanfanzia.it.
“Con questo ultimo appuntamento del 2016 si chiude un anno di impegno con risultati che ci stanno dando grande soddisfazione per il livello di professionalità, sensibilità ed entusiasmo che tutti i pediatri stanno dimostrando verso una delle problematiche più delicate e dolorose dell’infanzia e della adolescenza”- ha commentato Luigi Nigri, responsabile del progetto per la Federazione italiana Medici Pediatri (FIMP).
“Esprimo la nostra soddisfazione per essere partner di un percorso formativo e di conoscenza della problematica dell’abuso sull’infanzia, che rappresenta al meglio uno degli obiettivi della nostra società scientifica, capace di coinvolgere tutte le componenti della pediatria con uno spirito di collaborazione reciproca che è assolutamente fondamentale per costruire una rete efficace” ha dichiarato Nicola Laforgia, presidente regionale per la Puglia della Società italiana di Pediatria (SIP) .
“Quella di Bari è la seconda tappa in Puglia del 2016 di questo progetto formativo che abbiamo lanciato a maggio di quest’anno. La Puglia, così come tutte le altre regioni italiane, avrà una rete medica pronta a salvaguardare i bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Menarini ha elaborato la rete salva bimbi con l’intento di ramificare la formazione medica in tutte le regioni, perché purtroppo queste tristi storie di cronaca non risparmiano nessuna realtà del nostro paese. Tale iniziativa è per questo unica nel suo genere, e rende l’Italia d’esempio per tutte le altre nazioni, in quanto rappresenta un punto di partenza di un programma internazionale promosso dall’International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC) interviene infine Domenico Simone, membro del CDA Menarini.